
Contrariamente a quanto si crede, la menopausa non è una perdita di femminilità, ma la più grande opportunità di ricalibrazione della propria vita.
- Lo stile e la bellezza non vanno adattati per “nascondere” l’età, ma per esprimere una nuova autorevolezza basata sull’esperienza.
- La salute non è più una questione di reazione, ma di pianificazione consapevole attraverso gli strumenti gratuiti offerti dal sistema sanitario italiano.
Raccomandazione: Smetti di combattere il cambiamento e inizia a progettarlo, partendo da un’onesta valutazione del tuo stile di vita e delle tue necessità di salute attuali, non di quelle che avevi a 30 anni.
Cara amica, se ti trovi tra i 45 e i 55 anni, probabilmente stai vivendo un turbinio di cambiamenti che sembrano mettere in discussione tutto ciò che davi per scontato. La pelle che non risponde più come prima, le improvvise vampate di calore, un senso di smarrimento di fronte allo specchio. Come ginecologa e coach olistica, conosco bene questa sensazione. Molte donne la vivono come una perdita di identità, un tramonto della propria femminilità. Si sentono bombardate da consigli generici su diete, ginnastica e l’accettazione passiva di questa nuova fase.
Ma se ti dicessi che la vera sfida non è combattere la menopausa, ma accoglierla come una potente fase di ricalibrazione? Questo non è il momento di rassegnarsi, né di tentare disperatamente di aggrapparsi a un’immagine passata. È l’occasione per evolvere, per passare da un’estetica della giovinezza a una nuova, più profonda e autentica estetica dell’esperienza. È il momento di fare scelte consapevoli che nutrano il tuo corpo e la tua mente, non per sembrare più giovane, ma per sentirti pienamente te stessa, oggi.
In questo articolo, non troverai le solite platitudini. Insieme, esploreremo un percorso pratico e intimo per riappropriarti della tua immagine e del tuo benessere. Impareremo a dialogare con il nostro corpo che cambia, a trasformare le sfide in opportunità di stile e a navigare il sistema sanitario italiano per prenderci cura della nostra salute in modo proattivo. Questo non è un manuale sulla menopausa; è una mappa per riscoprire e celebrare la donna potente e saggia che stai diventando.
Per guidarti in questo percorso di riscoperta, abbiamo strutturato l’articolo in diverse tappe fondamentali. Ogni sezione affronterà un aspetto specifico del tuo nuovo viaggio, fornendoti strumenti pratici e una prospettiva rassicurante e medica per trasformare ogni dubbio in una scelta di potere consapevole.
Sommario: La tua guida per una femminilità matura e consapevole
- Perché il fondotinta che usavate a 30 anni ora vi segna le rughe e cosa usare invece?
- Come vestirsi a strati (layering) per gestire le vampate di calore in ufficio con eleganza?
- Tinta o Grey Transition: quale percorso scegliere per smettere di essere schiave del parrucchiere?
- L’errore di cercare di dimostrare 20 anni che porta a risultati innaturali e grotteschi
- Quando prendersi del tempo per sé: l’importanza di dire “no” agli obblighi familiari eccessivi
- Quando prenotare la mammografia o il controllo prostata: il calendario della salute
- Quando aggiornare il proprio stile per non sembrare “vecchie signore” ma professioniste esperte?
- Quali esami di screening sono essenziali e gratuiti in Italia dopo i 40 anni?
Perché il fondotinta che usavate a 30 anni ora vi segna le rughe e cosa usare invece?
Una delle prime frustrazioni che incontro nelle mie pazienti riguarda il make-up. Il fondotinta che per anni è stato un fedele alleato, all’improvviso diventa un nemico: si deposita nelle linee d’espressione, evidenzia la secchezza e regala un aspetto spento. Il motivo è semplice e puramente fisiologico: con il calo degli estrogeni, la pelle produce meno collagene e sebo. Diventa più sottile, secca e meno elastica. Le formule coprenti e opacizzanti, perfette per la pelle mista dei 30 anni, ora non fanno che “aggrapparsi” alla disidratazione, creando un effetto maschera innaturale.
La soluzione non è smettere di truccarsi, ma ricalibrare la propria routine di bellezza. L’obiettivo non è più coprire, ma illuminare e idratare. Bisogna abbandonare l’idea di una base pesante e abbracciare prodotti ibridi, a metà tra skincare e make-up. I nuovi fondotinta in siero sono una rivoluzione in questo senso, con formule in cui spesso l’80% della formula è composta da attivi skincare come acido ialuronico, niacinamide e vitamina C. Questi prodotti non si limitano a colorare, ma trattano attivamente la pelle durante il giorno, garantendo un finish luminoso e naturale.
La tecnica di applicazione è altrettanto cruciale. Una pelle matura ben preparata è la tela migliore. Questo significa esfoliazione delicata, idratazione profonda e l’uso di un primer levigante che crei una base uniforme prima ancora di applicare il colore. Dimenticate le applicazioni pesanti: poche gocce di prodotto, stese con una spugnetta umida, sono sufficienti per uniformare l’incarnato senza appesantire.
Studio di caso: Il Fondotinta Siero Nudo Perfetto di Collistar
Un esempio perfetto di questa nuova filosofia è il Fondotinta Siero Nudo Perfetto di Collistar. La sua formulazione ibrida unisce un trattamento skincare a un fondotinta performante. Il risultato è un meraviglioso effetto “seconda pelle” che non segna, ma minimizza le imperfezioni e uniforma l’incarnato con una radiosità naturale, incarnando l’idea di una bellezza che cura.
Per ottenere un risultato impeccabile, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave che preparano la pelle e garantiscono un’applicazione omogenea.
- Esfoliare delicatamente la pelle una volta a settimana per rimuovere le cellule morte che ingrigiscono l’incarnato.
- Idratare molto bene viso e contorno occhi con creme ricche prima di ogni applicazione di make-up.
- Utilizzare un primer levigante e idratante, specifico per pelli mature e magari con acido ialuronico.
- Applicare il fondotinta con un pennello a setole larghe o una spugnetta umida, picchiettando il prodotto per un effetto più naturale e diffuso.
- Fissare il trucco solo dove necessario (zona T) con una cipria in polvere libera, specifica per pelli mature, che non secchi ulteriormente la pelle.
Come vestirsi a strati (layering) per gestire le vampate di calore in ufficio con eleganza?
La vampata di calore che arriva nel bel mezzo di una riunione importante: un classico della menopausa che può creare grande imbarazzo e disagio. Questo sintomo, uno dei primi e più comuni, è causato dalle fluttuazioni ormonali che mandano in tilt il “termostato” interno del corpo. La soluzione pratica, “vestirsi a cipolla”, è nota a tutte, ma spesso viene interpretata in modo poco elegante e poco professionale. Il vero segreto non è solo sovrapporre capi, ma creare un’architettura dello stile basata sul layering strategico.
L’obiettivo è poter rimuovere o aggiungere uno strato con un gesto naturale e chic, senza sembrare sciatte o “spogliarsi” in pubblico. La chiave è la scelta dei tessuti e delle proporzioni. Il primo strato, quello a contatto con la pelle, deve essere in fibra naturale e traspirante: un top in seta, una canotta in cotone di alta qualità o in lino. Questi tessuti assorbono l’umidità e lasciano respirare la pelle, a differenza delle fibre sintetiche che intrappolano il calore. Mai indossare tessuti che rivelano il sudore, come il raso o la seta lucida in colori scuri.
Sopra a questo, un secondo strato leggero come un cardigan in cashmere o una blusa aperta. Il terzo strato è quello che definisce il look professionale: un blazer destrutturato, magari in lino o in una lana leggera, dalle proporzioni over. Questo capo, lasciato aperto, non solo aggiunge autorevolezza ma permette una grande libertà di movimento e ventilazione. Infine, l’accessorio che funge da “quarto strato” funzionale: un foulard o una sciarpa in seta o modal, da avvolgere al collo se si ha freddo o da appoggiare con eleganza sulla sedia quando la vampata sale.

Come si può vedere, la combinazione di tessuti naturali e tagli morbidi permette di creare un look sofisticato e funzionale. Per la notte, lo stesso principio si applica: pigiami o camicie da notte in cotone, seta o bambù possono fare una grande differenza nel gestire le sudorazioni notturne e migliorare la qualità del sonno. La scelta di colori chiari e neutri, inoltre, aiuta a minimizzare la visibilità di eventuali aloni, aumentando la sicurezza in ogni situazione.
- Strato Base: Scegliere un indumento in tessuto naturale e traspirante come cotone, lino o seta.
- Strato Intermedio: Indossare blazer over dalle proporzioni maxi su una blusa o un top di seta per un look professionale.
- Accessorio Funzionale: Utilizzare sciarpe e foulard di seta come ‘terzo strato’ da aggiungere o togliere con eleganza.
- Tessuti da Evitare: Evitare materiali che rivelano il sudore, come raso, lino grezzo e seta lucida, soprattutto in colori scuri.
- Colori Strategici: Preferire colori chiari e neutri che non evidenziano eventuali aloni e conferiscono un’aria più fresca.
Tinta o Grey Transition: quale percorso scegliere per smettere di essere schiave del parrucchiere?
La ricrescita bianca che spunta dopo appena due settimane: per molte donne, la gestione dei capelli bianchi diventa una vera e propria schiavitù, un appuntamento fisso e costoso che scandisce i mesi. Con la menopausa, questa scelta si fa ancora più pressante. Continuare con la tinta tradizionale o intraprendere il percorso della “Grey Transition”, ovvero la transizione al proprio colore naturale grigio o bianco? Non c’è una risposta giusta in assoluto, ma una scelta consapevole basata su tempo, budget e, soprattutto, sul messaggio che si vuole comunicare al mondo.
La tinta tradizionale offre una soluzione immediata e permette di mantenere il proprio colore abituale, allineandosi a uno standard di bellezza ancora molto diffuso. Tuttavia, comporta un impegno costante in termini di tempo e denaro, oltre a sottoporre i capelli a uno stress chimico continuo, proprio in una fase in cui tendono a diventare più fragili e secchi. La transizione al grigio, d’altra parte, è un investimento iniziale. Richiede pazienza (dai 6 ai 12 mesi, a seconda della lunghezza) e il supporto di un bravo parrucchiere per gestire la fase bicolore con tagli strategici o tonalizzanti. Ma una volta completata, la libertà è impagabile: manutenzione minima, capelli più sani e un notevole risparmio economico.
In Italia, la scelta ha anche un forte valore culturale. Come sottolinea la Dott.ssa Marina Mantovani, esperta del settore, in un dossier video del Poliambulatorio PCM:
Il capello bianco in Italia è ancora associato alla ‘trascuratezza’, ma sempre più donne lo stanno trasformando in una dichiarazione di sicurezza e maturità.
– Dott.ssa Marina Mantovani, Video dossier sulla menopausa – Poliambulatorio PCM
Abbracciare i capelli bianchi non significa “lasciarsi andare”, ma scegliere l’autenticità. Un capello grigio o bianco ben curato, con un taglio moderno e luminoso, comunica un’eleganza e una sicurezza che nessuna tinta può replicare. È una dichiarazione di potere che dice: “Questa sono io, questa è la mia storia, e non ho bisogno di nasconderla”.
Per aiutarti a prendere una decisione informata, ecco un confronto diretto basato su dati medi raccolti da fonti del settore e analizzati da pubblicazioni dedicate alla salute femminile.
| Aspetto | Tinta Tradizionale | Grey Transition |
|---|---|---|
| Costo annuale medio | €800-1500 (appuntamenti mensili) | €400-600 (trattamenti tonalizzanti iniziali) |
| Tempo dedicato | 3-4 ore al mese | Investimento iniziale di 6-12 mesi |
| Manutenzione | Costante ogni 3-4 settimane | Minima dopo la transizione |
| Salute dei capelli | Stress chimico continuo | Recupero della salute naturale |
| Impatto sociale | Conformità agli standard tradizionali | Dichiarazione di sicurezza e autenticità |
L’errore di cercare di dimostrare 20 anni che porta a risultati innaturali e grotteschi
In una società ossessionata dalla giovinezza, la tentazione di ricorrere a ogni mezzo per “fermare il tempo” è forte. Filler eccessivi, lifting innaturali, abiti da ventenne: l’errore più grande che una donna può fare in menopausa non è invecchiare, ma cercare disperatamente di non farlo. Questo inseguimento di un ideale irraggiungibile porta spesso a risultati grotteschi, che non comunicano giovinezza, ma insicurezza. Si perde l’armonia del viso, si cancella l’espressività e, paradossalmente, si finisce per apparire “più vecchie” e fuori luogo.
La menopausa non è una malattia da curare per tornare giovani, come suggeriva un approccio medico superato degli anni ’60. Oggi, soprattutto in Italia, l’approccio più evoluto privilegia trattamenti che migliorano la qualità della pelle, non che alterano i connotati. Tecniche come la biorivitalizzazione, i peeling leggeri o i laser non invasivi lavorano per stimolare il collagene, migliorare l’idratazione e la luminosità. L’obiettivo è avere un aspetto sano, riposato e curato per la propria età, non per un’età che non ci appartiene più. È l’essenza dell’estetica dell’esperienza: valorizzare la storia scritta sul nostro volto, non cancellarla.
Questo cambiamento di prospettiva è fondamentale e, come sottolinea Beatrice Ermini, ginecologa esperta in neuroendocrinologia, in un’intervista per la rivista Internazionale, il tema è prima di tutto culturale.
La menopausa non è un problema ginecologico, ma culturale. La terapia è considerata superflua, mentre si tratta di una cura che non solo permette di idratare i tessuti e dunque togliere alcuni fastidi importanti, ma previene le malattie cardiovascolari e l’osteoporosi.
– Beatrice Ermini, Ginecologa esperta in neuroendocrinologia – Internazionale

L’eleganza matura non risiede nel tentativo di apparire giovani, ma nell’accettare e valorizzare la propria unicità. Un sorriso autentico, anche con le sue rughe d’espressione, è infinitamente più affascinante di un volto liscio ma inespressivo. Abbracciare la propria età con grazia e sicurezza è la più potente dichiarazione di bellezza che una donna possa fare.
Studio di caso: Il paradosso della naturalezza in Italia
Nel 1966, il libro “Feminine Forever” di Robert A. Wilson proponeva di trattare la menopausa come una malattia per “ristabilire la perduta femminilità”. Oggi in Italia, fortunatamente, questo approccio è stato completamente superato. La medicina estetica più richiesta dalle donne mature non è quella che stravolge, ma quella che accompagna: trattamenti non invasivi come biorivitalizzazione e laser che migliorano la qualità della pelle senza alterare i connotati, in una ricerca di naturalezza e benessere che è essa stessa una forma di eleganza.
Quando prendersi del tempo per sé: l’importanza di dire “no” agli obblighi familiari eccessivi
La donna italiana tra i 45 e i 55 anni è spesso il pilastro della famiglia: lavoratrice, moglie, madre di figli adolescenti o giovani adulti, e figlia di genitori anziani. In questo ruolo di “caregiver” universale, è facile dimenticarsi della persona più importante: se stessa. La menopausa, con le sue sfide fisiche e psicologiche come il “brain fog” o la stanchezza cronica, rende ancora più evidente una verità scomoda: non si può dare agli altri attingendo da un serbatoio vuoto. Imparare a dire “no” non è egoismo, ma un atto di sopravvivenza e responsabilità.
Dire “no” agli obblighi familiari eccessivi è una delle sfide più grandi, radicata in decenni di condizionamento culturale. Si teme di deludere, di apparire egoiste, di non essere più “indispensabili”. Ma stabilire dei confini sani è l’unico modo per preservare le proprie energie e la propria salute mentale. Questo non significa abbandonare i propri cari, ma rinegoziare il proprio ruolo. Significa smettere di essere disponibili 24/7 e iniziare a programmare il tempo per sé con la stessa serietà di un appuntamento di lavoro.
La testimonianza di una manager che ha vissuto questa fase è illuminante. Come racconta in un’intervista, la difficoltà a concentrarsi ha messo a dura prova la sua carriera, costringendola a rinegoziare i suoi impegni.
Sono andata in menopausa a 48 anni: il sintomo più importante è stato il ‘brain fog’, ovvero una grave perdita di concentrazione e memoria, che ha influito molto sul mio lavoro. Mi occupo di comunicazione e marketing per una multinazionale e sono sempre a contatto con persone con cui devo dialogare per presentare progetti.
– Storia di una manager in menopausa, Donna in Salute
Questo “sano egoismo” non beneficia solo te, ma l’intera famiglia. Una donna riposata, centrata e serena è una partner, una madre e una figlia migliore. Imparare a dire “no” con gentilezza è un’abilità che si può apprendere. Si tratta di comunicare i propri limiti in modo fermo ma amorevole, senza sentirsi in colpa. Ecco alcune strategie pratiche, pensate proprio per il contesto culturale italiano, dove i legami familiari sono così forti.
- Formule Cortesi ma Ferme: Usa frasi come “Apprezzo la tua richiesta, ma in questo momento ho altri impegni” oppure “Mi farebbe piacere, ma oggi non riesco”.
- Proporre Alternative Limitate: Invece di un no secco, offri un’alternativa che funzioni per te: “Non posso tutti i pomeriggi, ma sono felice di aiutare il martedì”.
- Evitare Giustificazioni Eccessive: Giustificarsi troppo apre la porta alla negoziazione e ti fa sentire in colpa. Un “non posso” è una risposta completa.
- Il “Sano Egoismo”: Ricorda a te stessa che prenderti cura di te è fondamentale per poter continuare a prenderti cura degli altri in modo efficace.
- Programmare il Tempo per Sé: Inserisci in agenda appuntamenti non negoziabili con te stessa (una passeggiata, un’ora di lettura, un bagno caldo) e rispettali come faresti con una visita medica.
Quando prenotare la mammografia o il controllo prostata: il calendario della salute
In questa fase della vita, la prevenzione diventa il gesto d’amore più grande verso noi stesse. Il nostro corpo cambia e richiede un’attenzione più mirata e regolare. Avere un “calendario della salute” personale non è un segno di ipocondria, ma di potere consapevole. Significa prendere in mano le redini del proprio benessere, anticipando i problemi invece di subirli. Il titolo di questa sezione menziona il controllo della prostata, che è un esame fondamentale per la salute maschile dopo i 50 anni. Qui, ci concentreremo sul calendario della salute al femminile, con un focus particolare sulla prevenzione senologica e ginecologica.
La mammografia è l’esame principe per la diagnosi precoce del tumore al seno. In Italia, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) offre un programma di screening organizzato che è un’opportunità straordinaria e gratuita. Generalmente, le donne tra i 50 e i 69 anni ricevono una lettera di invito dalla propria ASL ogni due anni per effettuare l’esame. È fondamentale non ignorare questo invito. Questo esame può letteralmente salvare la vita.
Ma il calendario non si ferma qui. Accanto agli screening offerti dal SSN, ci sono altri controlli che, come ginecologa, raccomando di discutere con il proprio medico curante o specialista. Dopo la menopausa, è consigliabile valutare l’opportunità di effettuare una MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) per monitorare il rischio di osteoporosi, una condizione accelerata dal calo degli estrogeni. Un’ecografia transvaginale periodica può essere utile per controllare lo stato dell’endometrio e delle ovaie. Infine, non dimentichiamo gli esami del sangue: un controllo annuale di colesterolo, glicemia, funzione tiroidea e dosaggio della Vitamina D fornisce un quadro completo del nostro stato di salute generale.
Creare il proprio calendario significa segnare queste scadenze in agenda e rispettarle. Significa dialogare con il proprio medico per personalizzare la frequenza dei controlli in base alla propria storia clinica e familiare. Questo approccio proattivo non solo aumenta le possibilità di diagnosi precoce, ma riduce l’ansia, trasformando la cura della salute da una fonte di preoccupazione a un’abitudine serena e potenziante. È l’atto finale di riappropriazione del proprio corpo e del proprio futuro.
Quando aggiornare il proprio stile per non sembrare “vecchie signore” ma professioniste esperte?
C’è una linea sottile tra un look classico e uno datato. Molte donne, per paura di sbagliare o di sembrare “troppo”, si rifugiano in uno stile anonimo che non solo non le valorizza, ma comunica un’immagine di “vecchia signora”, piuttosto che di professionista esperta e dinamica. Aggiornare il proprio stile in questa fase della vita non significa stravolgerlo o inseguire le mode passeggere, ma fare un audit strategico del guardaroba per allinearlo a chi siamo diventate: donne con esperienza, autorevolezza e una nuova consapevolezza.
Lo stile deve diventare un alleato, uno strumento di comunicazione non verbale. Basta con i tailleur rigidi e i colori spenti. Il “Power Dressing” della maturità all’italiana è fatto di “sprezzatura”, di un’eleganza studiata ma apparentemente naturale. Pensiamo a pantaloni palazzo sartoriali abbinati a camicie di seta morbide, a un jeans di ottima fattura con un blazer di lino e un paio di mocassini di qualità. L’accento è sulla qualità dei materiali e sulla perfezione del taglio, non sulla quantità di capi.
Investire in pochi pezzi chiave di alta qualità, preferibilmente Made in Italy, può trasformare l’intero guardaroba. Una borsa in vera pelle di un artigiano fiorentino, un paio di scarpe iconiche, un cappotto dal taglio impeccabile o un paio di occhiali di design sono “statement pieces” che elevano anche il look più semplice e comunicano immediatamente gusto e sicurezza. L’obiettivo è costruire un guardaroba capsula funzionale, versatile e senza tempo, che rifletta la nostra personalità e il nostro ruolo nel mondo.
Studio di caso: Il Power Dressing della maturità all’italiana
Le professioniste italiane over 50 stanno ridefinendo l’eleganza sul lavoro. Abbandonati i rigidi tailleur del passato, oggi privilegiano look che comunicano “sprezzatura” e autorevolezza. L’abbinamento di pantaloni palazzo sartoriali con camicie di seta morbide è diventato un nuovo classico. Brand come Falconeri o Max&Co eccellono in questo stile, offrendo capi versatili e di alta qualità che permettono di creare outfit impeccabili, comodi e potenti, perfetti per la donna moderna che non vuole sacrificare lo stile per la professionalità.
Rinnovare il proprio stile non richiede un budget da capogiro, ma un metodo. Un audit periodico dell’armadio è il punto di partenza per un’evoluzione consapevole.
Piano d’azione per l’audit del tuo guardaroba
- Punti di contatto: Elenca i capi chiave del tuo armadio (cappotti, pantaloni, camicie) che formano la struttura del tuo stile quotidiano.
- Collezione: Inventaria i tuoi pezzi esistenti dividendoli fisicamente in tre categorie: da tenere (classici senza tempo che ti stanno bene), da adattare (capi di qualità da portare in sartoria), da donare (tutto ciò che non ti rappresenta più).
- Coerenza: Confronta ogni capo “da tenere” con la tua identità professionale e personale attuale. Chiediti onestamente: “Questo capo comunica autorevolezza ed esperienza, o mi ancora a un’immagine passata?”.
- Memorabilità/Emozione: Individua i capi anonimi e quelli “statement”. L’obiettivo è costruire un look intorno a pezzi unici (una borsa artigianale, un gioiello di design) che raccontano una storia e parlano di te.
- Piano di integrazione: Identifica 1-2 “buchi” strategici nel tuo guardaroba e pianifica un acquisto mirato, privilegiando la qualità Made in Italy per elevare l’intero look senza bisogno di comprare molto.
Punti chiave da ricordare
- La menopausa è una ricalibrazione, non una fine: ogni cambiamento è un’opportunità per evolvere verso un’estetica dell’esperienza.
- Lo stile e la bellezza matura si fondano sulla qualità, non sulla quantità: pochi pezzi chiave e prodotti ibridi sono più efficaci di un guardaroba e di un beauty case pieni.
- La prevenzione proattiva è il più grande atto di potere: conoscere e utilizzare gli strumenti di screening gratuiti del SSN italiano è fondamentale per la propria serenità e salute a lungo termine.
Quali esami di screening sono essenziali e gratuiti in Italia dopo i 40 anni?
Prendersi cura della propria salute è il fondamento su cui si costruiscono la sicurezza e la femminilità in ogni fase della vita. In menopausa, questo diventa ancora più vero. Fortunatamente, in Italia disponiamo di un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che offre programmi di screening gratuiti ed efficaci, pensati per la diagnosi precoce delle patologie più comuni. Conoscere questi strumenti e utilizzarli è un diritto e un dovere verso noi stesse. È il modo più concreto per prendersi cura del proprio futuro.
Gli screening essenziali per una donna dopo i 40-50 anni sono tre. Il primo, e forse il più noto, è la mammografia per la prevenzione del tumore al seno. È offerta gratuitamente ogni due anni alle donne di età compresa tra 50 e 74 anni, con un invito diretto dalla propria ASL. Secondo i dati dell’AIRC, questo semplice esame può ridurre di oltre il 30% la mortalità per cancro al seno nelle donne che lo effettuano regolarmente. Per la fascia 45-49 anni, la mammografia è comunque gratuita con una richiesta del medico di base.
Il secondo pilastro della prevenzione ginecologica è lo screening per il tumore del collo dell’utero. A seconda dell’età e della regione, viene offerto gratuitamente il Pap test (ogni 3 anni) o il test HPV (ogni 5 anni) fino ai 64 anni. Infine, lo screening per il tumore del colon-retto, che riguarda sia uomini che donne, prevede la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni, dai 50 ai 69 anni. Per tutti questi esami, se si rientra nel programma organizzato, non è richiesto ticket né impegnativa del medico.

È importante, però, distinguere tra gli esami offerti gratuitamente dal programma di screening e altri controlli raccomandati dal proprio medico, che potrebbero richiedere un ticket o essere a pagamento. La seguente tabella chiarisce questa distinzione fondamentale.
| Esame | Gratuito SSN | Fascia età | Frequenza | Costo ticket se richiesto extra |
|---|---|---|---|---|
| Mammografia | Sì (screening) | 50-74 anni | Ogni 2 anni | Gratuito |
| MOC (osteoporosi) | No (salvo esenzioni) | Post-menopausa | Ogni 2-3 anni | €40-60 |
| Dosaggio Vitamina D | Con prescrizione | Tutte | Annuale | €15-25 |
| Controllo tiroide | Con prescrizione | Tutte | Secondo necessità | €30-40 |
| Ecografia transvaginale | Con indicazione clinica | Post-menopausa | Secondo necessità | €50-70 |
Questa conoscenza è potere. Potere di dialogare con il proprio medico, di pianificare la propria salute e di vivere questa nuova fase della vita con la serenità che deriva dalla consapevolezza e dalla cura di sé. Non aspettare: informati presso la tua ASL o il tuo medico di base sulle modalità di accesso agli screening nella tua regione.
Ora che hai una mappa chiara per ricalibrare il tuo stile, il tuo benessere e la tua salute, il passo successivo è agire. Inizia oggi stesso a mettere in pratica questi consigli per trasformare la menopausa nell’inizio del capitolo più autentico e potente della tua vita.